OMAGGIO A LEOPARDI: POESIE

IL MISTERO DELLA POESIA
 Calogero Di Giuseppe
 
ONAGGIO A GIACOMO LEOPARDI        1
(1960- 2010)
P o e M ì e
 
Premessa
 
Omaggio a Giacomo Leopardi è IL LIBRO DEL MIO itinerario poetico diviso in due parti. La prima è dedicata a Giacomo che vuol sintetizzare l’amore e la stima per Lui che hanno moltissimi estimatori del mondo. La seconda parte, SINTETICA SILLOGE, è il percorso espressivo e spirituale di un arco di tempo che ha inizio nella mia adolescenza e finisce con la data dell’ultimo testo della raccolta. Il primo testo “Il Sasso” è il frutto tipico di chi si accosta alla Poesia con animo sincero ed impreparato, culturalmente, per “capire i grandi” della letteratura poetica. Gli altri testi che si susseguono, in ordine cronologico, faciliteranno il lettore attento a capire lo stato d’animo, (di volta in volta, testo per testo ) con il quale sono stati scritti. È importante che il lettore intuisca il sentimento che essi esprimono e non la forma, l’appartenenza ad una scuola, o ad un gruppo di poeti, tanto per essere vicini, per opportunità, a chi gode di temporanea notorietà o fama. La Poesia, quando è tale, non sempre si lascia imprigionare in recinti di forma, di tecnica o di stile o altro. Quanto sopra non vuol dire disprezzo per la metrica o per tutto quello che necessita per dare dignità letteraria ad un testo, che per comodità chiamiamo poetico. Se un testo ha la dignità di Poesia lo decide la sensibilità del lettore…e nessun altro. La Poesia per sua natura è indefinibile, quindi personale: propria…intima…spesso il lettore va oltre a ciò che ha scritto l’autore. Ecco perché L’itinerario poetico è l’arco di una vita, è l’essenza di un autore che ha dato la precedenza alla poeMia del proprio Io piuttosto che alla retorica dei critici…anche quando ne hanno apprezzato l’operato con riconoscimenti ufficiali.
I testi sono tratti da 3 libri: L’ESPRESSIONE DELL’ANIMA, FRA LAMIERE AGUZZE e FRUTTI PER VOI PICCOLI.  Che comunemente si definiscono editi. Altri sono stati pubblicati da riviste varie con una tiratura da un minimo di cinquemila ad oltre le quindicimila copie. Quest’ultime a buon diritto si possono definire edite come quelle inserite nelle antologie note e meno note e nei VARI SITI INTERNET.
Quanto sopra vuole essere soltanto una nota per facilitare il lettore e avvicinare “gli incerti” al mondo della poesia.
L’autore
Pioltello Ottobre 2010
......*.....
 
Pagina A
Omaggio a G. Leopardi
 
OMAGGIO A GIACOMO LEOPARDI
 
L’INFINITO                      
Di Giacomo Leopardi
Pagina del libro n.7
 
Traduzione, incompiuta ,in dialetto siciliano.
( Da Poesie in dialetto)
 
Sempri caru mi fu ‘stu colli sulu
e stu limmitu, ca di tanta parti
di l’urtimu orizzonti a vista leva.
Ma assittannumi e guardannnu… infiniti
spazzi ddabbanna didda, e spirituali
silenzii, e funnutissima cuieti
nu pinsiari mi fingiu; unni pi picca
lu cori nun si scanta. E cuamu u viantu
siantu sciusciari tra  ‘sti chianti, ìia chiddu
infinitu silenziu a chista vuci
vaiu aguagliannu: e ricuardu l’eternu,
e li muarti stasciuni, e la prisenti
e viva e lu suanu d’idda, accussì
tra chista immensità lu ma pinsiari
s’annega…e l’affunnari ducilmenti
mi piaci ni stu rannissimu mari.
 
Gennaio 1999
 
Questo testo è catalogato presso IL CENTRO STUDI LEOPARDIANI di Recanati
 
Calogero Di Giuseppe
 
 
SERENITA’ NOTTURNA           8
 
Or che la notte scende…è giorno altrove,
e qui la luna bionda e luminosa,
mi da l’attesa
serenità notturna.
Che silenzio!…che pace!…
Vedo brillar le stelle quietamente,
come in un sogno strano, tanto strano,
con lieta calma…
soavità gradita.
Che splendore!…che pace!…
Ed ecco, là, più in là dell’orizzonte
vedo la calma, fonte del pensiero…
mi immergo ancora
in cavità più nere.
al di là…nella pace
delle divine cose. Più non penso
terrene muse; scordo la fatica
del chiuso giorno;
e resto qui pensando
tra terra e ciel vagando.
 
 
18 Marzo 1961.
 
 
Omaggio a G. Leopardi
 
 
COME SAFFO                     9
 
Ridicolo corpo è il tuo
privo d’ogni armonica forma.
non si legge negli’occhi
la gioia della vita,
né lo sguardo fiorente
del tuo giovane amore.
Nulla si scorge in te
di femminile vanto.
Mia tormentata Saffo!
Come palpita il cuore
per il nuovo Faone…
ne morirà per questo,
ma quando cesserà
per le terrene cose
negherà ancora lo specchio bellezza?
negherà ancora la folle dolcezza dei palpiti?
L’armonia che ti manca nel seno,
nelle fragili mani, nelle labbra
nel disuguale colore degli occhi
non sarà che un bruttissimo sogno.
 
Fedele Saffo…
malata fontana
senz’acqua di fonte
che l’aride labbra
mai placherà.
Gocciola…
gocciola…
gocciola
ancora
mania d’amore
e felicità.
31 Gennaio 1968 Milano                           
 
Calogero Di Giuseppe
 
LA FELICITA’                   10
 
Che gioia stasera
che vertigine grande…
mi freme nelle vene
il senso del tuo affetto.
Col cuore leggero leggero
mi sento in alto
su una vetta.
Ho folle voglia di cantare
non ho più voce in gola…
mi sento in alto
sulla vetta
che paura…che paura
che paura di precipitare.
 
 9 Ottobre 1968 Aeroporto Forlanini
 
Omaggio a G. Leopardi
 
FRALAMIERE AGUZZE   11
(Inno alla poesia)
 
Nascere dal nulla
fragilissimo fiore
e trovarti nelle mie piccole mani
non è reale soltanto
ma miracolosamente vero.
Piccolo, tenue…fiore
nato nella giungla
e coltivato tra mucchi di lamiere…
saprò amarti e sfiorandoti
con le mani straziate
da lamiere aguzze
ti dirò eternamente t’a…
Non lascerò che la ruggine
arrossisca il gracile gambo
né coglierti farò
da mano alcuna.
 
22 Settembre 1979 Milano
 
Calogero Di Giuseppe
 
QUANDO L’ANIMA PENSA  12
 
Quando l’anima pensa
e il cuore in tumulto
travaglia il corpo
si sente nel passato
la gioia vissuta.
e tu Bianca
col volto bruciato dal nostro sole
sorridi…sorridi sempre
e la nostra luce negli occhi
si fa molto più viva.
Povera…povera Bianca
quante volte le nostre mani
intrecciate in un unico calore
si sono fuse in un solo “io”
Ma ora dove sei?!…
dove sei Bianca!…
non trovo più le tue mani
non trovo più niente di te.
Ma per l’amore che ti porto
non venire più nella notte
non venire più…
I sogni sono fatti per i “forti”
non per me Bianca, non per me
perché il brusco risveglio del mattino
mi fa vibrare nel cuore
la vile voglia
di dormire…per sempre.
 
12 Dicembre 1969 Aeroporto Forlanini.

 

 
Omaggio a G. Leopardi
 

IL GUERRIERO STANCO           13

 
“Io”…
Che credevo di ferire il mondo
Con la spada dell’ardore
D’una pura giovinezza…
Eccomi… a ripensare gli anni scorsi;
E fiamme bruciare vedo
Le ingiuste ramaglie della vita.
 
A metà strada,
Senz’arma per lottare
Sto a pensare…
E inquieto nel cuore un travaglio
Mi dice cammina…
Mentre l’estate tarda a venire.
Vigliacco io sono,
E sto a cantare come cicala…
E penso a dormire,
Guerriero stanco io sono.
Ferito.
Perché il male soffoca l’amore
E il cuore mi distrugge da poeta.
 
26 Giugno 1980
 
 Calogero Di Giuseppe

IN CERCA DELLA PRIMAVERA          14

 
Quando gli alberi
Foglie
Più non avranno…
Ti ricorderai di me.
 
Quando gli alberi
Abbandonati
Dalla verde vita
Ricorderanno mesti
Il ritorno della primavera
Ti ricorderai di me.
 
Quando gli alberi
Nudi
Come te…senza me
Saranno
Sentirai il vuoto
Stringerti il cuore
Come un albero isolato
Dalla fredda neve
Ti ricorderai di me..
E del calore che t’ho dato…
E come gli alberi,
Con i rami tronchi,
Verso il cielo
Tu tenderai
Le tue braccia vuote
Nell’infinito
In cerca di me.
 
15 Febbraio 1981.
 
 Omaggio a G. Leopardi

B A  S T A         15

 
Stramaledetto sia per sempre
Quel giudice che chiude un occhio.
All’ultimo cerchio dell’inferno
dovrebbe perennemente stare.
 
Stramaledetto sia ognuno
Che con lupara salda il conto
Spargendo sangue all’infinito
Cambiando ai siculi destino.
 
È stanco il mio cuore.
Straziato da sempre.
Avvilito
Umiliato…
E piangere invano
Più non sa.
 

1995

 
 
Calogero Di Giuseppe
 AL D I LÀ  DELLA SIEPE  16
 
Al di là della siepe la morte
Oh Giacomo mio…
Dell’ultima speranza io ti parlo
Trattengo il respiro…
E solo come Te sempre m’affanno
Chiedendo al pastore
E alla silenziosa luna bianca
Il perché delle cose.
 
Chi sono io?…e Tu chi eri?…
Chi sei che ancor vaghi intorno a noi
Microbi mortali?…
 
Questa penna dirti non sa
Del mio pensiero
E del fenomeno mortale
Della mafia
Che sotterra
La sicula onestà.
 
1995 (?)
 
 Omaggio a G. Leopardi

SMERIGLIO          17

 
Guarda questa pietra…
È dura
Come il sogno del poeta.
 
Ha i segni del tempo…
Dei millenni
Graffiti nell’umanità.
 
22 Febbraio 1997
 
 
Calogero Di Giuseppe
 
LA LUNA INNAMORATA 18
 
La luna
eterna innamorata del sole
si lascia abbagliare per amore.
 
Per amore segue la sua scia
silenziosa e romantica, piange
e nella notte parla alle stelle.
 
Ad una ad una confida loro
disperata
l'eterno vagare dietro l'astro
sfuggente
chiedendosi come me…perché?
 
12 Novembre 1998.
  
Omaggio a G. Leopardi
 
L'URLO    19
  
Dove riposa il vento
quando tutto tace?…
 
Dove riposa il vento
quando d'amore e morte
tremanti noi viviamo?
 
Dove riposa il vento
dopo la tempesta
dopo lo scompiglio delle dune
dopo quel subbuglio metamorfico
dell'infocato deserto?
 
Sì. Io lo so…dopo la bufera
del caos alpino, il vento…
s'acquieta nel mio cuore
per scoprire ancora una volta
con una tremenda folata
e diffondere velocemente
il mio urlo invocante amore.
 
23 Gennaio 1999.
  
Calogero Di Giuseppe
 
               CLESSIDRA          20
 
Tu
sei la misura
del tempo…
 
Dalla vagina
l'ora zero
 
Col primo latte
l'inizio.
 
Scorre la sabbia
nell'unica
boccetta…
senza ritorno
o capovolgimento.
 
Con l'ultimo granello
il sorriso della morte.
 
11 Febbraio 1999
 
 
Omaggio a G. Leopardi
 
P E R C H È   21
 
Stordivan le speranze nel mio petto
e nel furor degli anni…stupefatto
m'inquietavo…sperando…con dolcezza
e mi chiedevo, in quelle notti azzurre,
perché le stelle, inquiete e scintillanti
con il candore dell'astuta luna
ed il dolcissimo sereno vento
non portavano, a me, nessun amore
ma un desiderio immenso
d'una alata carezza.
 
E disperato… in quelle notti azzurre
solo… pensoso…lieto del creato…
perché tristezza mi invadeva il corpo,
in un dolorosissimo travaglio,
ed eternamente  chiedevo pace?
 
Or tra la gente, di me più felice
la solitudine m'opprime ancora
mi dilania con ogni turbamento
nell'estremo sogno dell'amore.
 
Mi troverà la morte, triste e solo,
lenta verrà con un vestito bianco
ed un sorriso di suprema sposa…
poi coglierà il giglio dentro il mio cuore
donando il bacio dell'eternità.
 
26 Luglio 2001
 
Calogero Di Giuseppe
 
 
MOTO PERPETUO         22
 
Ogni sera il sole
scende stanco
dietro i monti…
vorrebbe non più tornare
vorrebbe non più vedere
uomini meschini…
truffatori deficienti
che si sbranano fra loro…
perché s'odiano per nulla.
Ogni sera il sole
stanco scende
verso il mare
immergervisi vorrebbe
per non più tornare.
Non vuol più sentire
le ciarle dei cretini.
Ma…al mattino ci ripensa…
e sorge con la Speranza…
sussurrandola ai bambini.
Pallido discende il sole
raggi di lacrime porta,
al di là del nostro mondo,
sconsolato…molto triste
e la luna lo rincorre:
vuol dirgli di tornare.
Anch'io solitario e mesto,
ogni sera m'addormento
col cuor pieno di dolore
perché il mondo non sa amare.
 
12 e 14 Ottobre 2001
  
Omaggio a G. Leopardi
 
LA NUVOLA DEL MISTERO          23-24
 
Poesia…nuvola bianca…
cirro di piume leggere,
sfumate da tenue azzurro,
che vaghi sul mar dei poeti
sospinta dall'aria lieve…
come faro dai luce
al mio tenero cuore.
Poesia…nuvola dolce…
Tu che spazi nell'immenso
fagli una carezza al Vate
che per Te, nobile amica,
…per noi scrisse L'Infinito:
fedele fu al tuo candore.
 
Poesia…nuvola bella
che navighi chiara e pura
sola…in zèfiri e tempeste
e che sfidi piogge e venti…
parla alla ridente luna,
mentre giri tra le stelle…
cantar più non sanno i vati.
 
Poesia…nuvola casta…
amore…gemma dorata
eterna compagna della luna
misterioso velo del creato…
che copri e riscopri sentimenti
che doni gioie lacrime e pianti
sei la sola sìntesi dell'Uomo…
l'anima dell'essere presente
del sentimento regina.
 
E…-…-…-…-…-
Tu che mi travagli
l'anima e la vita
dammi amore e pace.
 
E…-…-…-…-…-
scopri del tuo essere
l'eterno mistero…
placa l'ansia mia:
ch'io possa giulivo
sempre…e poi sempre
stare…essere…e avere.
10 Febbraio 2002
 
Omaggio a Giacomo Leopardi
 
VANE FOGLIE                          25
 
Le stagioni s'alternano
come Caino e Abele…
Primavera nasce…
e muore Autunno.
 
Come vane parole
cadono le foglie.
I colori, che al sole
già tiepide brillano,
raccolgono l'inquieto
mio sguardo…
e la felicità del tripudio
delle pure, bellissime tinte
s'estingue…esangue
nel mio tenero cuore.
 
Le stagioni s'alternano…
come fragili anime
cadono le foglie…
Pare che il sole…timido
dà l'ultimo bacio
alle morenti voglie
e sussurra un rimprovero
all'uomo… che falcia
altre creature…
 
Fame e guerre
guerre e fame…
e larve umane
cadono secche
dall'albero della vita,
con moto eterno
e noi, quasi vivi,
le calpestiamo.
23 11 2001
Calogero Di Giuseppe
 
 
 
P R I S M A                          26
(di se stesso)
 
Io…nel riflesso,
non ti conosco…
corpo mediocre…
nascondi l'anima…
la luce oscuri
che in me travaglia.
 
Con odio
conduco te…
peso immane!
 
11 Marzo 2003
 
Omaggio a G. Leopardi
 
DELIRIO      27
 
Quel terribile
foglio bianco
in tempo mi fermò…
volevo zigzagare,
con l'umile penna,
il mio dolore
d'essere uomo.
 
Ma riflettendo
dopo l'estasi…
m'accorsi…
che avevo già scritto,
sul bianco foglio,
le pazzie d'un uomo
incompreso e solo.
 
20 Novembre 2003
 Calogero Di Giuseppe
  
LA VOCE NEL DESERTO        28
 
Quando il vento
impetuoso soffierà
tra le mie ossa
il mio scheletro
darà voce
come arpa
al mio pensiero.
 
Molti penseranno
non è passato invano
in quest'arido deserto.
 
Il mio teschio
resterà…
nel sole eterno
offerto ad ogni pietà.
 
Milano 6 Giugno 2004
 
Omaggio a G. Leopardi
  
IL CANTO SOLITARIO  29
 
Ovunque le tue spoglie son, gran dio
del verso, luce danno ad ogni vate,
e del sapere…sommo è il tuo pensiero,
fulgida stella, tra le grandi e belle.
 
Morto nel cuore, senza più speranza,
conforto fu per Te la bianca luna…
più delle cose belle ch'hai cantato.
Nel fragile tuo corpo
ingegnoso pensiero
luminoso cammino.
Faro…nel confuso poetico mare,
babele laica diffusa e possente,
senza risorse, cuore…estro…mente.
 
Ovunque le tue ceneri son sparse
stai in me col tuo sepolcro.
Non c'è l'insegna né un grande portale
ma, nell'anima, un libro, un libro solo…
la sofferente vita…il verso tuo…
il canto solitario
il canto dei canti senza speranza…
nell'infinito spazio
anelito…Poesia…
eterna Primavera
ovunque e sempre, Luce.
 
22 Febbraio 2005
  
Calogero Di Giuseppe
 
SO CHE NULLA SO    30
 
E' nulla, per te, un bicchier d'acqua!
Per me, che nel "deserto" vivo,
arso dal sole e dalla rena…
e campo come fiore nella neve
sperando il sole caldo mentre vive,
è del saper l'essenza…nel volere
che toglie arsura all'ignoranza mia
dando parole a quel ch'io segno e scrivo
motivo vano nel pensier fugace
che lima l'àncora  nel cuor che giace.
 
Il dubbio così vola…
il certo se ne va…
nell'anima rimane
ancòra
struggente verità.
 
5 ottobre 2005
  
Omaggio a G. Leopardi
 
ULTIMO VOLO  31
 
Hanno vinto le ombre
questa sera…
 
muore il sole…
 
nessuna luce in cielo
chiude il giorno.
 
E sta ferma la Terra…
 
Ormai salgo
per l’ultima meta.
 
16 Gennaio 2006
  
Calogero Di Giuseppe
 
…QUAND’ELLA BIANCA…  32
 
Prima arrivò Lei
del triste becchino
e fu gentile….
Gia le candele
con profumo di cera
ardevano tremanti,
ed io pomposo
morto sul letto
con ironico labbro
sembravo vivo.
 
Pregavan tutt’intorno;
un mormorio di voci
salivano nel cielo
monotone…lente
con cirri di fumo
odorosi di incenso
dai candelabri accanto
al violaceo letto.
 
Piangeva qualcuno…
Io non so perché:
bellissimo è il giorno…
quand’Ella, bianca e pura,
eternamente giusta,
ci porta via…per mano
ascendendo festosa
verso la Luce…piano.
 
4-5 Novembre 2006
 
Omaggio a G. Leopardi
 
 TORMENTO  33
 
E’ forse la tua anima
quell’ardente fiammella
che brucia e traballa
con l’ombra nel muro?
 
E’ forse la tua vita
quell’agile farfalla
con mille colori
che danza tra i fiori?
 
Son forse nel tuo cuore
quell’ansia e quel frastuono
che non ti fa gioire
e ancor più soffrire?
 
Anima sola e triste
unisci a me il tuo pianto
spenta è l’anima mia…
uniamo il nostro canto.
 
 
Milano 11 Ottobre 2007
  
Calogero Di Giuseppe
 
IL SORRISO DELLA LUNA   34
 
Sei più bella quando
Il tuo volto umano,
Nell’azzurro cielo,
Schiara sorella Terra
Ed il suo travaglio
Eterno…mistero
Nelle menti chiuso.
Sorridi…oh Luna.
Sei più bella stando
Sulle dune eterne
E fai, con dolce luce,
Più certo il passo errante
Che barcollando forma
Impronte al suo cammino.
Sorridimi stasera.
Sei più pietosa e dolce
Quando sussulta il cuore…
Regina tra le stelle,
Dicendo tante cose
Che dir vorrei…oh cara
Sempre a Lei…solo a Lei.
Sorridi oh Luna.
Celo in me dolce amore…
E nella mente un velo
Non mi fa più pensare…
Mia pura e dolce Luna,
Quanta amarezza in solitario canto,
Vagabonda eco della mia sfortuna,
Non piangere…dolcissima pia Luna.
Sorridimi stasera,
Nessuno vede il canto
Che verso in ogni dove
Gli occhi m’abbaglia il male…
E a te, di giorno, il Sole
Il volto ti nasconde
Crescendo in me  dolore.
Sorridi …mia compagna…
Luna.
7 Ottobre 2008
Omaggio a G. Leopardi
  
D’ERICE AFRODITE      35
 
Non guardare il mio tutto
in penombra stasera...
statuario si erge,
presso l’ardente letto,
per ricordarsi a Te
in piena luce...ansante.
 
Uguagliar nessun mai
Potrà... questo mio corpo.
Sciogli i muscoli miei
pietre di sole ambrate...
leviga con le mani.
là dove m’assapori...
quel che vorresti in Te.
 
Per piacerti...son tuo...
corpo a corpo ti voglio...
mia guida nell’amore.
Per sfinire... e morire...
per morire e sfinire...
Ire...ire...ire...ir....e.
 
Milano 7 Maggio 2009
  
Calogero Di Giuseppe
SMARRIMENTO   36
 
Cresce e sempre cresce
quest’ansia nel cuore...
dove vai mia anima?
farfalla che voli...
impazzita pazza.
 
Che vaghi nel diluvio della vita?
cerchi e ricerchi...ma cosa, vuoi Tu?
 
Tu... falena nella notte smarrita,
forse cerchi calore nel tuo sogno,
nella lontana luce, fioca fioca,
o di perdere nel buio la speranza.
 
Cresce e sempre cresce
quest’ansia... d’amore
dove vai...mia anima
dolore che vola
senza compagnia?
 
Una gazza ladra
Ci ha divelto il cuore.
  
7 Giugno 2009
 
Omaggio a G. Leopardi
 
 Calogero Di Giuseppe
  
GLI OCCHI  DI  LARA    (1               37
 
Che tristezza stasera...
innocente mia Lara.
Tutti ho amato io,
nessuno ama me...
Solo, con qualche verso
lenisco il mio dolore,
non s’accontenta l’anima.
Piangono gli occhi e il cuore.
 
E tu manina bella
mi stringi il dito forte...
ma che ne sai, mia cara
quanto bene mi fai.
 
Il nonno piange e tu
Lo guardi... e non lo sai.
 
1) Lara a quattro mesi.
 
2 Aprile 2010
31
Calogero DI Giuseppe
 
IN CERCA DELL’ANIMA    38
 
Un frenetico andare dell’anima
Alla deriva...
Tra opere e pensieri...
Sempre in tumulto.
 
Con gli occhi senza lacrime... languenti.
 
Con l’anima senza corpo
E il corpo senza l’anima.
 
Ormai... l’unico fesso
A po e ta re in questo
Lurido, crudo mondo.
 
Torna dolcezza torna
Risplenda nei miei occhi
Ancora
La perduta speranza.
 
SINTETICA SILLOGE
( 1961-2009)
 
IL SASSO    39 
Seduto me ne stavo sopra un masso
ad ammirar le tacite pinete
ed a sentir del Brenta il cupo chiasso
nel mormorar le cose più segrete.
 
Scorsi non lungi un gran burrone alpino
e con la folle voglia di guardare
mi sporsi… e vidi un sasso lì vicino
lo presi per lasciarlo rotolare.
 
Ed ecco che pian piano, gira e gira…
su pietre sbatte, salta, sbalza e va…
un tronco schianta…forte si rigira,
e giù nel fondo tonfa e se ne sta.
 
Ad imitar quel sasso, il cuor mi batte
urtando tra le pene e tra gli affanni.
Dalla passata vita sopraffatte
son le speranze all’avvenir degli anni.
 
Luglio 1961 Foza
 Calogero Di Giuseppe 

ALLA MIA TERRA     40
 Cullata dalle varcate acque dormi
o Trinacria antica…
e le tempeste sfidi
del mar che sotto ti fa dura leva.
Quanta potenza antica
ha il tuo superbo nome.
Ed or fragrante bellezza, rivince
umiliando gli angoli del mondo.
Al menzionar il tuo superbo nome
tremarono i forti
chinando la fronte,
e si trovarono schiavi del tuo io.
Ora della bellezza,
le pagine ti trovi (1
e tra gli italici pianti l’orgoglio
rinnovi dando ai curiosi rovine. (2 

1)       Ti trovi le pagine di storia e con orgoglio
2)       mostri i ruderi  della tua potenza ai  turisti (curiosi).
 
10 Dicembre 1961.
 
LA FIAMMA    41
 
Ritorna la fiamma.
ancora di sera…
Quando nel cuore
struggente
vibra una voglia
d’affetto
nel tragico
deserto
di un mondo senza amor.
 
5 Giugno 1967  Milano
 
Calogero Di Giuseppe
 
S  T  A  S  I      42
( A Giuseppe Tomaso di Lampedusa )
 
Io… sono nato dove il tempo passa
stroncando ogni vigore…
là…dove la terra arde
al sorgere del sole.
 
Milano 9 Novembre 1967
 
Sintetica Silloge 

IL TARLO           43
 
Barcollando
percorro questo infinito viale.
Non vi è per meta
che sottile speranza.
Ad ogni passo vorrei trovare
l’unico rimedio
per questo tarlo che mi rode dentro
e che fa di me un essere vuoto.
 
30 Luglio 1968 Milano
 
Calogero Di Giuseppe
 
LA BROCCA ROTTA   44
 
La brocca è rotta…
si è sparso il contenuto
inzuppando i cocci
che nell’indifferente selciato
sono rimasti qua e là ...grondanti.
Ma io che mi sono dissetato
 attingendo l’ideale,
tessendo il filo della vita,
inginocchiato li raccatterò
ad uno a uno
per ricomporla
in un minuzioso mosaico.
(?) 1969 Milano
 
Sintetica Silloge

I CIPRESSI SANNO 45
 
Che credi…
che i cipressi ti dicano
del pianto che sanno?!…
Muti nella solitudine
chiudono il dolore altrui
nel proprio “io”
e in fila se ne stanno
lungo il cammino
di un riposo eterno.
 
13 Marzo 1972 Pioltello 

Calogero Di Giuseppe
 
 RESURREZIONE      46
 
Nel tardo autunno
lasciò l’albero
una foglia.
Si credeva morta.
Una formica
caduta nello stagno
vi si appigliò;
insieme
raggiunsero la riva
 6 Luglio 1973 Aeroporto Forlanini
 
Sintetica Silloge

LA PENNA IMPAZZITA    47
 
Oh cara, amata penna.
Quante cose scrivi
fissando il pensiero di chi ti stringe
fra nervose dita?
Quante volte racconti il dolore
quante volte la gioia
quante volte la vita
quante volte la morte?
“Vivi più di una sigaretta”
essa se ne va in fumo
mentre tu versi il tuo sangue
liberando il cuore
da incontenibili amarezze
da incontenibili gioie.
Da quello che scrivi
dipende la vita, la morte…
Perché il destino
si serve di te umilissima cosa?
Perché senza di te
siamo muti e sconosciuti?
Oh cara, amata penna…
certe volte giri invano
e somigli a l’ape
quando perde l’alveare e impazzisce
scrivendo nell’aria cose
che nessuno legge,
che nessuno sa,
solo l’impulso del cuore
potrà decifrare
la pazza, pazza corsa
nell’immensità.
 
8 Febbraio 1979 Aeroporto Forlanini
 
Calogero Di Giuseppe
 
TIMIDEZZA    48
 
Accarezza le foglie il tenue vento,
Giganteschi platani adornano il mio corpo…
E il mio sguardo vede luccicare
Le tremule foglie lontane:
Piccole scintille di luce.
 
Così, quando ti vedo apparire in fondo
A questo mio carissimo viale,
Un brivido di timida dolcezza
M’illumina…e anch’io tremo
E piango di gioia…ma dura poco.
 
Io non so parlare, ho il cuore da poeta;
Si chiude la gola e non respiro,
Mentre i tuoi occhi non s’accorgono
Che piango per te, e non sai… non sai
Che io…che io…

 25 Maggio 1979
 
Sintetica Silloge

A N S I A      49

 
Ma che cos’è quest’ansia che mi turba?!…
Tenue dolore il petto mi comprime
Si da sentirmi male e di morire
Come pianta senz’acqua…lentamente
Sotto l’afa del sole.
 
Ma che cos’è quest’ansia che mi turba
Se non pensieri dedicati a te.
 
Ma che cos’è quest’ansia che mi brucia
Se non un desiderio…
Desiderio d’amore,
Della luce dei tuoi occhi bellissimi
Che nell’azzurro della fantasia
Mi illuminano…dolcissima fata
E mano nella mano
Felice mi conduci
Vagando…
Nel nulla d’una dolce immensità.
 
30 Ottobre 1979
 
Calogero Di Giuseppe
 
A PALPEBRE CHIUSE     50

 A palpebre chiuse
in un desiderato riposo
e in cerca di una
impossibile quiete
una sequenza di idee,
corredata da immagini,
mi fingo…
e nel considerare nulli
gli affanni terreni,
senza l’ardore
di una fiamma che brucia,
vado in cerca degli altri
e di me…
e del mio andare
per questo mondo
pieno di rovi
e di “lamiere aguzze”.
Vado in cerca sempre di più
di un altro possibile amore
che mi porti insieme
ad altre creature
nello spazio di Dio.
 
10 Settembre 1987
 
Sintetica Silloge
L’ECO NON E’   51
 
Se nella sera t’immergi
In mille vette di cielo
Con cirri d’oro nel vento
E senti il canto d’amore
Più volte piano svanire
E più forte tornare
L’eco non è…
 
È il mio grido
Come onda nel mare
Andare e venire
Morire e gioire
D’amore per te.
 
Se nella notte ti grida
La voce dolce e sottile
Con mille suoni gemendo
Più volte piano implorare
E più forte tornare
L’eco non è …
 
È il mio grido
Come onda nel mare
Andare e venire
Morire e gioire
Sperando di te
 
È una finestra
Il mio cuore.
Tu sei la rondine
Che fa primavera.
 
Pioltello 22 Novembre 1995 

Calogero Di Giuseppe
 
GAUDIUM MAGNUM    52
 
Cicloni e tempeste
cessarono…
e tacque il mare.
 
Posò la sabbia il vento…
Le dune ornarono il deserto.
Ombre d'0asi
pozzi d'acque chete
canto di pastori
prepararono il tramonto.
 
Un letto d'arena accolse il sole.
Infiniti colori
accolsero la sera.
 
Tutti gli uccelli cantarono La Notte.
Colorarono il cielo gli angeli
e nel blu spuntarono
comete e stelle.
 
Glaciale notte
e vitale silenzio.
Un bagliore immenso:
nella notte si posò  LA LUCE.
 
Nacque Gesù
di Dio rosea carne.

E fu
ed è così
nei secoli.
Amen.

24 Dicembre 1996.
 
Sintetica Silloge
                  
  VERONICA      53
 
Non aspettare che passi
Un altro Messia
Per lenire col panno
Il dolore di un volto
Di sangue impregnato.
 
Là nell’angolo c’è
C’è un uomo drogato
Un volto senza nome
Di dignità privato.
 
Col tuo panno dell’amore
Detergilo donna…
Tienilo in grembo
Che spiri sul calvario
Con un cuore sopra il cuore.
7 Aprile 1997
 
Calogero Di Giuseppe

L’ARCA    54
 
Poesia
Arca salvatrice
Ove naufraghi
Noi ci appigliamo
Da sempre ai bordi
Senza mai salire
Lambiti da squali
E mai divorati.

20 Maggio 1997.

 Sintetica Silloge

À N C O R A       55
 
È cariatide l’anima mia
Il tempio che porta
A Te dedicato,
Amore mio grande,
Perenne nei secoli
Va al di là dalla morte.

E Tu, fior dei fiori,
Luce, della luce
Dammi ancòra pace
Posa il tuo polline
Su quest’ultimo fiore…
Àncora d’amore.
 
12 e 13 Settembre 1997 Imbersago - Pioltello

Calogero Di Giuseppe
                                      
  AD ALDA MERINI           56
 
Tu
Bellissima anima
Che disegni versi
Come petali
Di coloratissimi
Fiori…

 Tu
Corpo che veste,
Arso dal dolore,
Un magnifico scrigno
Dove sta l’anima
Tra petali d’amore.

Tu
Che in alto voli
Scruta questo mare
D’uomini finti
Mentr’io umile spugna,
Assorbo il tuo dolore.

20 Settembre 1997

Sintetica Silloge

                                   L’ACCENTO                            57

E' tutto sul verbo Essere
Il mio discorso…il Tuo
Pensare che l'Essere
appena nato
comincia a morire:
l'accoglie un tumulto di cose
finite e infinite.
Aperte…
ad un mistero profondo
o alla luce fulgente.
 
E' tutto sul verbo Essere
Il mio discorso…e il Tuo?
Coniugando Io sono
vien fuori egli è.

Ma se togli l'accento
t'accorgi che noi (non) siamo
non possiamo avere, quindi…

Nulla eravamo
e niente siamo.
E' tutto sul verbo (non) Essere
Il nostro discorso
è l'Io che soccombe…
quel che rimane
l'accento
può prenderselo la Morte
perciò coniugazione tra il Nulla
l'Essere e l'Eterno.

1) L'uso frequente della vocale e è voluto.
25 Novembre 1999

Calogero Di Giuseppe

CARBONIO       58

Al primigenio Caos
Si ribellò la terra
e… … … … … …
volle sfidare l'aria
chiudere il fuoco nei vulcani

Calamitare l'acqua
segnare il Nord…
al regno animale
vagare nello Spazio…

Così fecero pianeti e stelle.
 
Volle sorridere alla Notte
la bellissima luna.
 
Il sole tramutare i gas
in splendidi colori.
 
E tu Carbonio
fai di tutto
per ritornare al Caos.

Pioltello 20 Gennaio 2000.
Sintetica Silloge

                       A N G E L I             59

Me l'hanno detto
quei monelli,
figli di mia figlia…
 
nonno…
 
E da quell'attimo
librarsi li vidi
dietro la nebbia
del pianto,
angeli senz'ali,
volare nelle stanze.

Milano 2 Febbraio 2004
 53
Calogero Di Giuseppe

SARO’ ANGELO        60

Vedervi ìlari garrire,
usignoli nipoti,
toccare ogni cosa
chiedendovi cos’è
mi gioisce il cuore…
Oh indole curiosa
d’Uomini futuri
e precoci bimbi.
Io ero voi,
non ricordo come…

Quando non sarò
che una foto,
sul muro o sulla tomba,
ricorderete il nonno
credendomi già morto.
 
Saro angelo…invece
Rinato… e tornato
accanto a voi…
vigilando...planando...
 
17 Febbraio 2006
 
Sintetica Silloge
 
I L   P U N T O      61
(di Partenza e d’arrivo)

In ogni forma le ossa
sepolte insepolte
rappresentano i vivi
e questi si muovono
con passi da zombie
vagando...
verso la siepe.
Barriera sicura
per chi vuole sapere.
 
Dunque traballa
homo sapiens.

E' il tuo destino
il punto.

27 Febbraio 2006

Calogero Di Giuseppe

A  N  E  L  I  T  O        62
 
Non sono misera carne
che nel tempo marcisce
ma vita…che s’alza
con ètere di rosa
alato profumo…
impazzita vola
strappata dal corpo
in cerca d’Amore.
 
Milano 18 Marzo 2007

Sintetica Silloge

SEMPRE VERDE      63

Le parole son foglie
Cadon ovunque
quando son secche,
fa mucchi il vento
o li dissolve.
L’albero sempreverde
a sé le tiene forte
accompagnando il frutto
fin quando muore il fiore.
 
Si stacca qualche ramo
stanco…
del ricambio perenne
al mutevol fogliame.
 
Così …parole e voglie
cambian l’anima mia.
 
Arida un giorno…
e morta…l’altro.
 Fa sempre verde l’alba,
non conosce tramonto…
è sempre viva in me
la dolce Po-e-Mia. (1

1) Poetica “personale”.

8 Ottobre 2007

Calogero Di Giuseppe

COME UN SOGNO   64
(Troppa luce)

In ciel volando va…l’anima mia,
pazza di gioia…gioca e poi riposa
le tenere ali su cirri già rosa
del primo mattino.
 L’azzurro silente l’accoglie danzante,
nell’andare tra la Luce più bella
che splendendo l’abbaglia…
la consiglia a tornare
e su te riposare.
 1 Febbraio 2008

Sintetica Silloge
 
O   A   S   I     (1    65


Con testa…con penna
Vomere profondo…
Rivoltar la Terra
Polvere dell’Uomo
Letame e peccato
D’essere marciume

E seminar Dante
Rifiorir la mente.

!) Leggendo Flavio vacchetta: Che significato affidare alla poesia oggi.
4 Marzo 2008

Calogero Di Giuseppe

ALGIDO ABBRACCIO     66

Amata… amore…
Tra croci e cipressi
Scultorea Tu stai …
In rigido marmo
Che preme sul cuore,
Col peso degli anni
Dall’algida ara
Della mia sostanza.

Nel glaciale silenzio
Statiche son le stelle
Non brilla in esse luce…
E la nascente luna
È triste ancor…per me.

Potesse il sol domani
Svegliarti, dal tuo
Marmoreo sonno…

Per ridarti a me…
Dalla tua fossa
Alzarti…viva…
Risuscitarmi…
Ancora,
Con un abbraccio
Per sempre vivere
O……………………
Seppellirmi…in Te!...

 1 Aprile 2008

Sintetica Silloge

 E  G  O   S  U  M            67

(Il male supremo)
Chissà se quella formica
che raccoglie ogni cosa
e l’ammucchia nella casa
dell’opera è cosciente.

Che poi…alla fin fine,
finita la sua cena
più non esige…niente.

L’Uomo sa…quel che fa…
aggredisce…ghermisce,
ruba…
l’infimo… animale.
Non solo per mangiare
ma per poter strafare,
sfogando col pensiero
l’ego sum naturale.

Il sacco sale…sale
poi si affloscia…giù cade,
nell’arco della vita.
Bestia!...
Tu…
hai perso la partita.

Mussomeli 21 Agosto 2008

Calogero Di Giuseppe
 
NON SONO PIU ME   68

Ora si parla di ormoni
Ma … ignorante com’ero
Sapevo appena fiatare,
Respirando Primavera,
Con giovanili polmoni.
 
Col pene in tumulto, il cuore
Gia l’altro sesso anelava…
Sì, quelle grazie divine
Dal rigoglioso lor seno:
Eran tutto il mio sapere.
 
Ora soffi senili
Con l’affanno d’amore
Rileggo la mia vita
Già pagina sbiadita…
E… non sono più me.
 
Mussomeli 30 Agosto 2008
 
Sintetica Silloge

ANGOSCIA      69
 
Se mi regge il cuore
stasera ...
ti dirò che t’amo.
Se negli occhi dolci,
leggerò note d’amoroso canto
sarò Omero per cantare...
Orfeo per soffrire...
Romeo per morire!
Nella senilità
un fiore:

Tu
o Morte
Mio tenero dolore.

29 Marzo 2009

Calogero Di Giuseppe

PAESE VOSTRO (1       70
 
Paese abbarbicato
In rocce di dolore.
Tetti disuguali
di palazzi e covi,
con finestre e luci...
stille di dolore.
 
Quella sera di stelle,
con in cielo la luna...
un presepe a me caro
me... poeta rampante,
fece il cuore che ignora,
fonte d’ogni parola...
nei rumori rombanti
dell’ inutile guerra.
 
Nel cuore sta
filo spinato
ch’avvolse madri
morte d’attesa.
Ora ai cipressi
resta preghiera.

Tra silenti filari
è l’alveare di morti...
una croce soltanto
chiude l’anima mia.

Al sole brilla un fiore
plasticamente solo...
per essere perenne
e.............................
là ricordare chi
donaron me, la vita.

 
1) Non più dell’autore emigrante.

28 Aprile 2009

Sintetica Silloge

L’UNICA ROSA       71

Mamma... bianca rosa sul mio stelo
recisa lasciasti solo al canto
un cuore morto...per cui la mano
scrive versi di dirotto pianto.

M’avvolse nel dolore
un’unica speranza,
una carezza sola,
una parola nuova
un cenno tuo d’amore.

Se puoi...posami in sogno
ancora la tua mano
sul mio viso...lieve...lieve.
Io sono qui dolente
ad aspettarti...sempre.
 
Sai...sono nonno ormai...
quella che ha il tuo nome
ha giovani virgulti
e sanno che nel tempo
ci seguiranno, Mamma.
 
Ciao Mamma, rosa rossa,
tea e bianca...cara fulgente stella.
Salirò sino a Te
Per riposare ancora e...ancora
sull’amico seno, come allora.
10 Maggio 2009

Calogero Di Giuseppe

PER CHI NON VEDE L’ALBA   72
(Leggendo Giorgio Bàrberi Squarotti)
 
- Guardami ora, mentre mi spoglio nuda:
incomincia la vera metamorfosi
di cui sono capace: la divina
malinconia dell’alba che io sono.
 
- Egli rispose: A te i miei occhi...cara...
presto la mia Luce ti farà Giorno
e l’umile poeta ancora Sera...
e senza Luna morirai Notte.
 
Il canto notturno d’un poeta errante”

ha fatto della Morte nudo velo...
e cieco l’Uomo, per la tua bellezza,
della rosea tua pelle più non sa.
Pioltello 10 Ottobre 2009

Note.
La prima strofa è di Giorgio Bàrberi Squarotti, ultimi quattro versi della poesia LA PRONIPOTE DI CIRCE,
ospite della rivista “Vernice” n. 41.Genesi Editrice, Torino. L’accento sulla a di Bàrberi deve essere acuto.
Il verso della terza strofa è ispirato al famosissimo titolo del Leopardi. Omaggio
all’ultimo volo d’un poeta, Nico Orengo 30 Maggio 2009., Torino.

Sintetica Silloge

A PINO, RICORDANDO MARIA (1                73-74
Amico...io nel cielo,
dalla tua casa guardo...
Gia s’imbruna la terra
aspettando la luna.
Qualche stella già brilla,
dietro il Castello, della  (2
notte segna il percorso.
Il turchese del cielo
si trasforma d’azzurro
nello sfondo del blu,
per adagiare le stelle
nel cielo del poeta.
Anela ancor nel cuore
quel dolce primo bacio,
tremula, rosea bocca
or dolce mio tormento.
Mi piange ancora il cuore...
per quel fanciullo bacio,
fonde d’amore e pianto.
 
“Scrivi” nelle tue tele
le belle storie umane
colora quella mia
sì da poter vagare,
ape da fiore in fiore
vivendo in armonia
pentagrammando il cielo.
 
Pino... abete e quercia
mito tra due dee sei:
germogli di Maria,
frutti di buone gemme
sono la loro prole...
stormi di uccelli lieti.
!) Pino Petruzzella, pittore mussomolese. Il castello manfredonico di Mussomeli.

Mussomeli, 8 Settembre 2010.

INDICI
OMAGGIO A GIACOMO      77

AL DI LA DELLA SIEPE...................pagina n

BASTA
CLESSIDRA
COME SAFFO
D’ERICE AFRODITE
DELIRIO
FRA LAMIERE AGUZZE
GLI OCCHI DI LARA
IL CANTO SOLITARIO
IL GUERRIERO STANCO
IL SORRISO DELLA LUNA
IN CERCA DELLA PRIMAVERA
L’INFINITO
L’ULTIMO VOLO
L’URLO
LA FELICITA
LA LUNA INNAMORATA
LA NUVOLA DEL MISTERO
LA VOCE NEL DESERTO
MOTO PERPETUO
PERCHE’
PRISMA
QUAND’ELLA BIANCA
QUANDO L’ANIMA PENSA
   SERENITA’  NOTTURNA
SMARRIMENTO
SMERIGLIO
SO CHE NULLA SO
TORMENTO
VANE FOGLIE
 
INDICE

SINTETICA SILLOGE   78

A PALPEBRE CHIUSE............pagina n......
A PINO RICORDANDO MARIA
AD ALDA MERINI
ALGIDO ABBRACCIO
ALLA MIA TERRA
ÀNCORA
ANELITO
ANGELI
ANGOSCIA
ANSIA
CARBONIO
COME UN SOGNO
EGO SUM
GAUDIUM MAGNUM
I CIPRESSI SANNO
IL PUNTO
IL SASSO
IL TARLO
L’ACCENTO
L’ARCA
L’ECO NON È
L’UNICA ROSA
LA BROCCA ROTTA
LA FIAMMA
LA PENNA IMPAZZITA
NON SONO PIÙ ME
O  A   S  I
PAESE VOSTRO
PER CHI NON VEDE L’ALBA
RESURREZIONE
S  T  A  S  I
SARÒ ANGELO
SEMPRE VERDE
TIMIDEZZA
VERONICA
 FINE

 GRAZIE PER AVERMI LETTO Ciao...
Calogero...
 

 

 

 

 

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