E MORTO LUCA CANALI
UN GRANDE DELLA LETTERATURA
Il latinista, poeta e scrittore Luca Canali è morto a Roma. Avrebbe
compiuto ottantanove anni il prossimo settembre. Luca Canali lascia una grande
eredità di scritti, composta da saggi accademici, traduzioni, testi poetici e
di narrativi. Nel corso della sua vita Canali ha insegnato nell’Università di
Roma (come assistente prima di Natalino Sapegno e poi di Ettore Paratore) e poi
per quindici anni Letteratura Latina all'università di Pisa, prima di
abbandonare la cattedra per una grave forma di nevrosi. Nelle sue opere di
narrativa troviamo snocciolati gli anni della guerra e della resistenza, come
anche la militanza nel Partito Comunista Italiano, e “le
mille imprevedibili pieghe dell'animo umano, tra incontri, affetti, eros e
solitudine, nei meandri della nevrosi compulsiva e della depressione”. Per quel
che riguarda le opere in poesia, ricordiamo Un'altra stagione (1959),
La
deriva (1979), Il naufragio (1983), Toccata e fuga (1984), mentre
per la narrativa segnaliamo Nei pleniluni sereni. Autobiografia immaginaria
di Tito Lucrezio Caro (1995) con il quale è stato finalista al Premio
Strega e Autobiografia di un baro (1983), ma anche La Resistenza
impura (1965), La vecchia sinistra ( 1970), Il sorriso di Giulia
(1979), Diario segreto di Giulio Cesare (1994),
Cronaca di follie e
amori impossibili (2004). A inizio 2014 è stata pubblicata la sua ultima
raccolta poetica, dal titolo Anticlimax. Lo scorso settembre, Antonio Gnoli lo ha intervistato
per Repubblica. Da questa “bellissima” e “tragica” intervista (come l’ha definita Roberto D’Agostino su Dagospia)
riportiamo alcuni
stralci: Lei ha
scritto tantissimo.
Sì, per anni ha fatto parte della mia
terapia. Citava Joyce, le piace?
Lo preferisco a tutti gli altri scrittori
del Novecento. Ulisse è il romanzo del buon umore. Mi attrae proprio per la sua
natura così lontana dalla mia. E poi gronda sensualità: bassa, terrestre,
vitale e avvolgente come una cappa di umidità. Come si vede nell'imminenza
dei 90 anni?
Sono contento di me ma non della mia
vita. La mia mente continua a funzionare anche quando non vorrebbe. Anche
quando vorrei che tutto tacesse. A volte mi penso morto e immagino il mio corpo
che si decompone. E l'angoscia riemerge.No, non sono stato decisamente
fortunato. Nel gioco non ho avuto belle carte. Antonio Gnoli. Scrisse Luca Canali nella raccolta Deliri: Spero
di resistere alle mattutine serenate della morte.
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